Due settimane per montare l’ultimo dei tre forni al cesio, che permetteranno di estrarre una maggiore quantità di ioni negativi, per inserire nuove diagnostiche del fascio e fare un controllo a tutti i sistemi già installati. Tra le operazioni previste c’è l’installazione del secondo pannello del sistema diagnostico STRIKE che permetterà di capire con accuratezza intensità, dimensione e posizione del fascio.Sarà inserita nella sua posizione finale la diagnostica Emittance scanner, una piccola scatolina con due fessure in grado di fornire i dati necessari per definire come si muovono i flussi di particelle all’interno del fascio. Questa diagnostica completerà la panoramica sulla bontà del fascio assieme alla diagnostica STRIKE, alla Beam Emission Spectroscopy e alla Visible Imaging. Dopo un periodo dedicato a testare, con sonde specifiche, la qualità del plasma prodotto, queste dovranno essere disinstallate per permettere di ripristinare la connessione della messa a terra necessaria per l’accelerazione del fascio. Questo momento dedicato alle ultime installazioni e messe a punto del sistema segue una campagna sperimentale durante la quale si è verificata la correttezza del cambiamento di configurazione di campo magnetico della griglia di plasma che ha permesso di evitare interferenze con il sistema dei driver, dove viene formato il plasma. SPIDER è un prototipo nato proprio per studiare e testare la sorgente di ioni negativi del principale sistema di riscaldamento di ITER, costruito con parametri mai tentati prima. Il processo sperimentale per la messa a punto del sistema passa attraverso prove e risultati, che confermano o richiedono modifiche, per arrivare ai parametri richiesti.Il prossimo passo per la fase sperimentale in SPIDER è verificare la possibilità di lavorare con impulsi frequenti o lunghi nel plasma. Condizioni che vanno testate in preparazione alla deposizione con Cesio. Nella prossima campagna sperimentale, successiva alle installazioni, si effettuerà anche l’ultima misura senza Cesio.
