La fisica e l’ingegneria dei plasmi da fusione nelle tesi più belle del 2019, premiate al Consorzio RFX

17/01/2020 Fisica - Ingegneria

I giovani sono il futuro della ricerca e premiare l’eccellenza getta le basi per i risultati del domani.

Piergiorgio Sonato, Direttore del Consorzio RFX

Anche quest’anno, il 17 gennaio 2020, le migliori tesi di fisica e ingegneria dei plasmi da fusione sono state premiate dal Consorzio RFX. Le tesi con i risultati scientifici migliori sono state esposte durnate una cerimonia in cui i lavori scientifici sono stati presentati ad un pubblico di esperti del settore.

La fusione è una reazione che avviene nel Sole e nelle stelle la quale energia irradiata permette la vita sulla Terra. Riprodurre questo processo con reazioni analoghe sulla Terrà, per ottenere una fonte di energia sicura ecocompatibile e illimitata, è una grandissima sfida scientifica e tecnologica a cui il Consorzio RFX partecipa con il progetto RFX, per lo studio del confinamento magnetico, e con il progetto ITER, per la dimostrazione della fattibilità della fusione come fonte di energia.

Il premio tesi si rivolge ai futuri ricercatori e vuole incentivare l’interesse per questa aera di studi nei migliori studenti di fisica e ingegneria.

Quest’anno le tesi vincitrici sono 5, suddivise in:

  • 3 premi per le tesi con argomenti di ingegneria:
  • “Construction and exploitation of an experimental device to test the wettability of stainless steel by liquid allium” di Caterina Cavallini, Università degli Studi di Padova
  • “Atomic identification  of destabilizing mechanisms in Tokamaks” di Enrico Aymerich, Università di Cagliari.
  • “Numerical investigation of nuclear fusion relevant plasmas in linear  devices through the SOLPS-ITER code” di Elena Tonello, Politecnico di Milano.
  • 2 premi per le tesi con argomenti di fisica:
  • “Caratterizzazione di Self Power Neutron Detectors per neutroni veloci da utilizzare nella facility di iraggiamento DONES” di Flaminia di Giambattista, Università di Roma.
  • “Development and characterization of an atmospheric plasma source for non-thermal blood coagulation” di Davide Mancini, Università degli Studi di Padova.