NUOVI SENSORI ELETTROSTATICI PER RFX-MOD2

28/01/2021 Fisica

Si tratta di elettrodi inseriti nella prima parete della nuova macchina RFX-mod2, attualmente in fase di modifica migliorativa grazie al progetto MIAIVO finanziato dalla Regione Veneto grazie ai fondi Por/Fesr.

Direttamente a contatto con il plasma, incastonati nei tegoli in grafite che compongono la prima linea di materiali al contatto con il plasma, si troveranno 240 sensori elettrostatici. Le sonde saranno in grado di misurare fino a 544 segnali d’interesse.Questi piccoli oggetti, simili a un bottone, sono formati da un nucleo ceramico contenente gli elettrodi. Avranno il compito di misurare il potenziale elettrico, la densità e la temperatura del plasma. Oltre a questi tre fondamentali parametri raccoglieranno dati anche sui flussi di particelle ed energia.Il design di questo sensore, ispirato al modello precedentemente installato su RFX-mod, divide lo strumento in due parti:

– Una parte inserita nel tegolo in grafite, costruita con materiali resistenti alle alte temperature

– Una seconda unità fissata sulla nuova scocca in rame.

Le due porzioni sono collegate da molle che garantiscono il contatto elettrico. In questo modo i tegoli potranno essere rimossi facilmente, assieme al sensore integrato al suo interno.La progettazione ha richiesto un notevole sforzo per adattarsi alla nuova struttura della macchina RFX-mod2, ma si è anche focalizzata a migliorare lo strumento, in quest’ottica il numero di pins, gli spilli metallici che costituiscono gli elettrodi, è stato portato , da 3 a 5 con una conformazione a croce. Questa modifica permetterà di studiare importanti proprietà del plasma sia quando la macchina RFX-mod2 sarà in configurazione RFP che in configurazione tokamak.In questi giorni sono in corso i nuovi test di assemblamento dei sensori elettrostatici.

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